La Storia

La storia dell’Associazione

L’A.N.I.E. ha iniziato la sua storia nel 1973 a Passo Corese, quando fu fondata dai partecipanti ad uno dei primi corsi per istruttori di equitazione istituto della F.I.S.E.

L’A.N.I.E. si propone l’obiettivo, fissato dallo statuto, di riunire gli Istruttori e Tecnici in possesso dei requisiti indispensabili per garantire alla equitazione italiana unità di indirizzo. Inoltre, essa intende salvaguardare gli interessi degli istruttori stessi al fine di diffondere l’insegnamento dell’equitazione, segnandone l’evoluzione nel contesto internazionale.

L’Associazione inoltre, dal 1980, in occasione della Fiera Cavalli di Verona, indice il Trofeo Caprilli, con apposita giuria che premia il cavaliere che meglio interpreta il sistema naturale di equitazione.

Dal 1991 l’Oscar annuale intitolato a Graziano Mancinelli all’Istruttore che ha ottenuto i migliori risultati con i suoi allievi. L’A.N.I.E. organizza convegni internazionali e nazionali, validi come occasioni di incontro e di conoscenza, di scambio di idee e di esperienze acquisite ed assimilate dal lavoro quotidiano. Nel 1991 a Reggio Emilio è stato organizzato il 1° Convegno Internazionale degli istruttori al quale hanno partecipato numerosi esponenti dei Paesi europei al fine di equiparare i vari diplomi rilasciati dalle varie nazioni. L’Associazioni si propone all’interno di ogni comitato regionale di rendere più concreti i rapporti con i dirigenti delle Scuole di Equitazione collaborando con esse.

Dal 1996, per disposizioni del C.O.N.I., l’A.N.I.E. insieme alle altre Associazioni è diventata aderente alla F.I.S.E. Tra le attività dell’associazione, le prime sono quelle che mirano ad un mantenimento dei rapporti con tutti gli Istruttori e Tecnici Federali, sviluppandone la cultura equestre.

Dal 1997 è stato istituito, in collaborazione con la F.I.S.E., il 1° Campionato Italiano Istruttori.

Nel 2001 nasce il Fondo di Solidarietà degli Istruttori

Dal 2004 al Campionato Italiano Istruttori possono partecipare anche i Diplomati Fise O.T.E.B.

Dal 2011 possono partecipare anche i Diplomati Tal e/o Tecnici Federali.

Nel 2013 L’Anie ha festeggiato insieme a tutti gli istruttori il suo quarantesimo compleanno.

Albino Garbari, un uomo di cavalli

Ho conosciuto Albino nel 1958, a Montelibretti, dove era impiegato nelle attività di scuderia e del lavoro dei cavalli federali, scuderizzati nell’allora Centro Preolimpionico Militare. Con lui vi era anche il corregionale Gianni Nicolè.

Con le olimpiadi di Roma 1960, nasceva ai Pratoni del Vivaro il C.E.F il Centro Equestre Federale, dove vennero trasferiti i cavalli dalle scuderie militare (padiglione Nasello) a quelle federali. Da allora Albino ha vissuto tutta la sua vita di uomo destinato a diventare un simbolo, una icona del mondo del cavallo.

Amava i cavalli. Tutti i cavalli anche quelli modesti che ricevevano le stesse cure ed attenzioni che venivano rivolte ai campioni. E questo suo amore era stato rinforzato da una esperienza, unica e irripetibile, maturata durante le numerose trasferte delle squadre italiane di completo in giro per il mondo, dalle olimpiadi, ai grandi eventi mondiali e continentali. Quando entrava nella scuderia, sono convinto che i cavalli sentissero la sua presenza e aspettavano che lui aprisse la porta del box per controllare i tanti particolari che, troppo spesso sfuggivano ai giovani cavalieri o agli istruttori. Era una persona riservata, di poche parole, che sapeva osservare, con una aristocratica umiltà che pensava ed era un esempio per molti. Passava con una naturale indifferenza dallo stile ed eleganza di un lord a quello di un operaio tutto fare.

Era anche un buon cavaliere e ne fa fede questo episodio, quando una commissione della FEI venne ai Pratoni per visionare il percorso olimpico del completo, costruito da M.llo Traversa. Il maggiore Bruni, che ne era stato il supervisore, decise che fosse Albino sul cavallo della FISE Mullinavat (un ottimo saltatore) a testare la idoneità tecnico del percorso, affrontando e saltando singolarmente tutti gli ostacoli del percorso. Esistono fotografie a testimonianza di questo curioso collaudo. Il percorso fu approvato seduta stante, compreso i terribili “tubi di cemento”, sistemati verso la fine del cross di 8000 metri. Appassionato dalla disciplina del completo, Albino è diventato uno stimato ed efficientissimo “costruttore di percorso”. Raggiunse il vertice della sua fama di realizzatore dei percorsi con i mondiali di Roma 1998 e alle olimpiadi di Atene 2004.

Disegnava gli ostacoli su foglietti volanti che si portava sempre dietro, ache da Pia. Se ne è andato per affiancarsi ai Fabio Mangilli, a Lucio Manzin, a Salvatore Germano, a Gerolamo Menichetti, che ai Pratoni hanno scritto una storia.

Lodovico Nava

 

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